IL SECONDO RADUNO DELLA “CADORE”
4-5-6 giugno 2004
Il manifesto
con il disegno dei Reparti della “Cadore”
(di Carmen Fiabane)
Il Raduno della Cadore era terminato con l’impegno, anche se non scritto, che bisognava rifarlo e non a caso, nel 1999, era stato chiamato “Primo” e quindi il desiderio non si era mai sopito. Il rinnovo del direttivo e gli impegni sopraggiunti (la cerimonia dell’80° della Sezione, la trasferta in nave a Catania, la cerimonia per il premio fedeltà alla montagna (per la terza volta assegnato alla nostra sezione) avevano procrastinato un successivo incontro. Il comitato si è rimesso in moto e alla fine il presidente Arrigo Cadore ha potuto constatare: “Quanto abbiamo lavorato: ma ne è valsa la pena”.
I muli della “Cadore” sfilano davanti alle autorità
Riportiamo la relazione di Arrigo Cadore che sintetizza l’avvenimento.
“Sono stati dieci mesi di grande intensità perché i problemi da risolvere sono stati davvero tanti: nascevano come funghi ma con la carica che avevamo in corpo li abbiamo risolti tutti. Il Comitato organizzatore ha lavorato con molta passione ed impegno e tutte le paure, le ansie e le preoccupazioni che qualche cosa andasse storto sono svanite già il sabato sera quando abbiamo visto cosa stava succedendo in Città.
Permettetemi che ringrazi subito tutti coloro che hanno lavorato all'organizzazione di questo evento, e sono tanti, circa 300; ringrazio chi ha curato i parcheggi e la viabilità, il servizio d'ordine, chi ha seguito i collegamenti radio, i posti di ristoro ed il montaggio e lo smontaggio delle attrezzature.
Anche lo “spiedo gigante” documenta l’avvenimento
Un altro grazie lo devo dire a chi curato le mostre allestite nei locali della Crepadona: la mostra fotografica " Le memorie, i ricordi, l'impegno Alpino in "Vajont 63" di Bepi Zanfron. C'era Franco Vignazia che ha esposto i suoi dipinti che erano poi i suoi ricordi del servizio alla "Cadore" e c'erano gli acquarelli del nostro Gen. Carlo Ghe con immagini suggestive delle nostre montagne. Ed infine gli esperti Grifoni, Rotasso e Dal Borgo che sono riusciti a mettere assieme preziosi cimeli, divise ed armi storiche, che hanno ben documentato i 130 anni di storia degli alpini.
Un grande grazie al sig. Sindaco di Belluno ed alla sua preziosa collaboratrice Dr.ssa Maiolino ed al sig. Presidente della Provincia De Bona: forse ero diventato per loro un incubo, ma da loro ho sempre trovato porte aperte, ampia comprensione e piena collaborazione. Il contributo che ci hanno dato, o meglio, i servizi che non ci hanno fatto pagare, sono stati l'ossigeno che ci ha permesso di portare a termine il nostro impegno.
Gli ospiti nella sala del consiglio comunale di Belluno
Grazie, grazie ancora da parte di tutti gli alpini della Sezione.
Grazie al Consigliere sezionale Giorgio Cassiadoro che, su testi del direttore del nostro giornale Dino Bridda, ha presentato un filmato della durata di un'ora dal titolo " Brigata Cadore: una vita breve, una storia lunga" con immagini di archivio e spezzoni di ricordi sulle vicende storiche che hanno accompagnato la vita della nostra Brigata; nella stessa serata del 4 giugno è stato presentato anche il libro del nostro grande Presidente Caprioli, "Cantavamo Rosamunda" presente l'autore stesso.
E infine, ma non per ultimi, un grazie ai Vigili Urbani e a tutte le forze dell'ordine che ci hanno consigliato, supportato in tutte le nostre necessità. Grazie anche per averci "sopportato" per due giorni con molta comprensione, amicizia e cordialità.
Ma andiamo un po’ con ordine. Le fasi del Raduno si sono svolte nel modo seguente:
- Venerdì 4 giugno apertura delle Mostre in Crepadona e proiezione del filmato sulla storia della "Cadore" al Teatro Giovanni XXIII;
- Sabato 5 visita alla Caserma "Salsa- D'Angelo", omaggio al monumento del 7° e alla stele di Viale Fantuzzi, concerto in piazza della ricostituita Fanfara della Brigata Cadore; incontro delle autorità con il Sindaco della Città di Belluno. All'incontro oltre a S.E. il sig. Prefetto di Belluno erano presenti le massime autorità della Provincia, i vecchi comandanti della Cadore ed il nostro Presidente Nazionale Perona. E' seguita poi la S. Messa in Duomo in memoria di tutti i caduti;
- In serata, al Palazzetto dello Sport gremito in ogni ordine di posti, concerto di tre cori ed è stata in quella occasione che il nostro Presidente Perona, al suo primo vero bagno di "alpinità" da Presidente, con il suo intervento di saluto ha entusiasmato i presenti.
La sfilata
Domenica 6 giugno, dopo la Messa al Sacrario di Mussoi, la grande sfilata tra due ali di folla che sembrava impazzita. Le presenze sono state calcolate in 15.000 persone, ed alla sfilata hanno partecipato oltre 6.000 alpini.
Dopo gli onori al Labaro Nazionale della nostra Associazione ed al rappresentante del Governo, il sottosegretario on. Brancher, partiva la sfilata aperta dalla Fanfara della Brigata Alpina "Julia" seguita da un reparto in armi del 7° Reggimento Alpini al Comando del Col. Maggian.
L' arrivo degli Alpini in armi in Piazza Martiri, ha scatenato una vera e propria ovazione tra gli spettatori. Grande è stata l'emozione nel vedere sfilare poi, raggruppati nei Reggimenti di appartenenza, tutti questi Alpini che hanno voluto rendere omaggio ancora una volta alla loro e nostra Brigata Alpina "Cadore", con una speaker d'eccezione, l'avv. Stefani, supportato dal nostro Dino Bridda, che ricordava gesta ed episodi di gloria dei nostri Reggimenti con il consigliere Cesare Poncato.

L’avv. Nicola Stefani (speaker ufficiale della sede nazionale)Dino Bridda e Cesare Poncato
C'era in tutti i presenti, gioia, commozione e rabbia, perché la memoria di tutti andava a quella triste e gelida mattina del 10 gennaio 1997 quando, a seguito di un provvedimento, che noi riteniamo ingiusto, il Ministero della Difesa decretava lo scioglimento della nostra Brigata e privava la Provincia di Belluno di una istituzione amata, rispettata e gradita a tutti
Sulle tribune d'onore, allestite in Piazza Martiri, oltre all'on. Brancher e l'Assessore Regionale Prà, tutte le Autorità locali, i Parlamentari bellunesi, i Consiglieri Regionali della provincia, i Sindaci dei Comuni del Bellunese, gli ex comandanti della Brigata e dei vari Reggimenti, era presente il nostro Presidente Nazionale Perona emozionato e soddisfatto.
Ai piedi della tribuna centrale, assieme ai Vessilli delle Sezioni di Feltre, Cadore e Belluno, i gonfaloni delle tre Città che hanno dato il nome ai tre gloriosi Battaglioni del 7° Reggimento Alpini.
Il Direttore del nostro giornale sezionale "In Marcia" ha scritto: "una sfilata per dire: la "Cadore" c'è! E chiudeva il suo articolo dicendo: la Brigata Alpina "Cadore", anche se sulla carta non esiste più, dispone di uno straordinario futuro."
Il prossimo raduno ? Appena digerito questo, penseremo al prossimo, quello del 2009.
Il saluto della Sezione con lo schieramento della Protezione Civile