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Nucleo Cinofilo da Soccorso Fiammetta 
Sezione di Belluno


www.cinofilisoccorsofiammetta.it
Comunicazione del Presidente della Commissione Legale
80° della Sezione
80° DELLA SEZIONE DI BELLUNO
16 – 17 giugno 2001
 

Sfila il vessillo con 80 anni di storia
 
La più importante manifestazione del primo anno del nuovo millennio è stata l’occasione della FESTA DELL’OTTANTESIMO, culminata con l’ordinata e ben predisposta sfilata in piazza dei Martiri, presenti, numerosa la gente ai lati della piazza, le principali autorità civili, militari e religiose cittadine e della Provincia, unitamente al presidente nazionale Giuseppe Parazzini, al nostro Franco Patriarca e ai suoi due predecessori Bruno Zanetti e Mario Dell’Eva, i familiari dei vecchi “comandanti” Dazio De Faveri, Giovanni Luchitta e Rodolfo Mussoi.

Tutto è cominciato sabato pomeriggio con l’alzabandiera e onore ai Caduti, alla stele di viale Fantuzzi. La cerimonia era accompagnata dalla fanfara alpina di Borsoi che ritmerà anche la sfilata di domenica, assieme a quella dell’Alpago.

Citiamo le autorità cittadine che sono sempre state presenti a tutte le cerimonie: il sindaco di Belluno Ermanno De Col, il prefetto Ippolito, il questore Pecoraio, il presidente della provincia De Bona, il comandante provinciale dei Carabinieri Zara e della Guardia di Finanza Toma. Domenica è venuto a salutarci anche il Vescovo Savio e fra i politici abbiamo notato gli on. Paniz, Fistarol, Sandi, Bampo e De Paoli. Unico dei vecchi comandanti la Brigata Cadore, Italico Cauteruccio, con Angelo Baraldo comandante della Tridentina e, fra i vecchi del 7° alpini, Sauro Francescon e Gettoli.

La serata di sabato è stata completata dall’incontro nella sala consiliare del Comune di Belluno con la Giunta: saluto di benvenuto del Sindaco Ermanno De Col, già ufficiale degli Alpini, cui si sono aggiunti gli interventi di Franco Patriarca e Carlo Balestra, vice presidente nazionale. Poi la Messa in Cattedrale, celebrata da mons. Angelo Secolini e, per chiudere la giornata, alle 21,00 al Teatro Comunale la serata di canti con i Cori A.N.A. di Feltre, Minimo Bellunese e Monte Dolada. Il teatro era stracolmo e molti non sono potuti entrare. Poi… il via alla serata alpina di festa, con canti e allegria fino alle prime ore del mattino.

Cessati i temporali di sabato sera e di domenica prima dell’alba, il cielo si schiarisce ed il Padreterno ci regala una bellissima mattinata che rende ancor più vivi i colori delle insegne, dei vessilli e delle bandiere.
La piazza dei Martiri era stata addobbata molto bene dagli alpini del Gruppo di Belluno Città e sulla balaustra della Banca d’Italia campeggiava uno striscione significativo “Brigata Alpina Cadore tu sei sempre nel cuore degli alpini”.

Inutile volerlo nascondere, la “Cadore” rimarrà ancor per lungo tempo nelle nostre menti e nel nostro cuore.
Bellissima e ordinata (come è stato rilevato da molti in tribuna) la sfilata, ben articolata nel succedersi delle rappresentanze e via, via illustrata dallo speaker Angelo Toltoti, sempre efficace. Rileviamo solo che il corteo era aperto dal vessillo della Sezione, scortato dai vice presidenti Poncato, Cadore e Dal Borgo (il presidente Patriarca era in tribuna assieme al presidente nazionale; era seguito da due vecchi vessilli degli anni trenta-quaranta (uno con il Fascio sotto lo stemma dell’A.N.A.) e la scritta di allora “Battaglioni o Zona del VII°”, portati dai due reduci Isidoro Bona di Tambre e Alfeo Giolai di Alleghe, in mezzo Luigi Bristot di Polpet reggeva la vecchia bandiera tricolore degli anni venti con lo stemma Sabaudo: tre ex combattenti dell’ultimo conflitto mondiale, classe 1920.

Abbiamo notato inoltre undici vessilli di Sezione, con ben 68 gagliardetti di Gruppo, di cui 38 nostri, e tutte le associazioni d’arma. I soci bellunesi, circa 3.000, sono sfilati per zone, preceduti dai singoli cartelli dei Gruppi, concludeva la sfilata una nutrita rappresentanza della Protezione Civile sezionale. Non dobbiamo infine dimenticare i presidenti delle Sezioni A.N.A. Cadore, Antonio Cason, di Valdobiadene Pietro Longo, oltre al già citato Carlo Balestra di Feltre.
 

L’allegria del presidente Parazzini
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