Le Sedi
LE SEDI DELLA SEZIONE ALPINI DI BELLUNO  Il 1 dicembre 2012 è stata inaugurata la nuova sede in via Tissi 10. E' stato l'ultimo atto del presidente Arrigo Cadore che con questa opera ha voluto chiudere il suo mandato. Un edificio in avanzato stato di abbandono che ha ripreso vita grazie all'opera volontaria di una settantina di alpini sezionali che con quasi 3500 ore di lavoro e nuovi materiali hanno reso fruibile, anzi nettamente migliorato, lo stabile rendendolo conforme alle più moderne regole di coibentazione e risparmio energetico. Nella nuova sede di via Tissi è stata ripristinata la sala riunioni ed è stata trovata la giusta collocazione alla bandiera italiana ed al vessillo della Sezione, decorato di otto medaglie d’oro al valor militare, due medaglie d’oro al merito civile (Friuli e Piemonte), una medaglia di bronzo al merito civile (Valtellina e Armenia) e una medaglia di bronzo di benemerenza (Irpinia).  E' stata quindi abbandonata la sede di via Tasso 20, inaugurata il 10 gennaio 1996 e dove, per oltre 16 anni, si è tenuta l'organizzazione della vita associativa sezionale. Come per la "vecchia" sede, davanti a questi simboli, all’inizio di ogni riunione del consiglio direttivo, i presenti stanno un minuto sull’attenti per il “saluto alla bandiera”. A lato, la sala riunioni del consiglio Direttivo inaugurata il 10 gennaio 1996.
Un po' di storia... Con la costituzione della Sezione Alpini di Belluno la presidenza dovette trovare anche un ambiente in cui ritrovarsi, discutere e programmare, avere insomma un recapito.
Come altre organizzazioni degli anni Venti-Trenta, anche l’A.N.A. trovò ospitalità presso un esercizio pubblico.
Risulta quindi che la sede fosse in via Carrera n. 10. Attualmente il civico n. 10 è scomparso, almeno dalle nostre ricerche, ma doveva essere certamente quello dell’albergo Leon d’Oro, che aveva l’entrata appunto su detta via, mentre ora, con lo stabile ristrutturato dalla banca Antoniana, l’ingresso è stato spostato sulla facciata ovest. E qui si ritrovava il direttivo sezionale fino al 1937…
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La seconda sede, in via Flavio Ostilio n. 14, fu inaugurata il12 giugno 1937.
In quello stabile di stile liberty aveva anche sede il Gruppo Rionale Fascista “28 ottobre”.
Con ogni probabilità, caduto il fascismo il 25 luglio 1943 e venuta l’occupazione tedesca dopo l’8 settembre dello stesso anno, vennero sciolte anche le organizzazioni periferiche (la sede provinciale era situata a Palazzo Piloni, oggi sede della Amministrazione Provinciale di Belluno, e allora si chiamava Palazzo Littorio. Così anche la sezione Alpini dovette sgomberare. | 
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Nel dopoguerra i vecchi alpini cominciarono a ritrovarsi assieme a quelli più giovani che tornavano dal fronte o dalla prigionia. Assieme ad altri c’erano allora il col. Longana, il col. Luchitta e il gen. Zaglio, e si pensò a una sede. Presi accordi con il nobiluomo Giovanni de‘ Bertoldi, proprietario di quel grande stabile che va da via Carrera a via Roma, ora del Comune di Belluno, egli diede un paio di locali che facevano parte delle scuderie, con una porta sulla detta via Carrera al civico n. 13. il vecchio nobile lasciò anche detto che finché c’erano gli alpini doveva essere pagato un affitto poco più che simbolico. Parte del locale venne pavimentato, mentre la parte più interna era ancora di terra. Si diede vita ad uno spaccio (con relative controversie col Comune e col Dazio) dapprima a conduzione diretta dei soci e poi in seguito venne un gestore, che corrispondeva alla Sezione un canone molto basso onde poter vivere. In seguito si fecero altri lavori, imposti dall’Ufficio Igiene, e si sistemarono i servizi grosso modo come sono ora. Con l’andar del tempo la gestione passò direttamente al gestore. E qui la Sezione ebbe sede in una stanzetta interna di ml. 3x3 circa. | 
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Dopo tante ricerche, richieste al Comune e progetti vari (il presidente Mussoi fu sempre contrario a cambiar sede perché quella di via Carrera e relativo bar la considerava “un roccolo”) con una lunga e laboriosa trattativa con l’amministrazione militare si addiviene all’assegnazione di un appartamento da anni sfitto nell’ex Distretto Militare, previa dismissione da parte del Genio Militare e passaggio al Demanio del Ministero delle Finanze, al civico n. 20 di via Tasso. Finalmente una sede degna degli oltre 7.000 soci e idonea alle nuove esigenze informatiche, di segreteria e della protezione civile.
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