INTERVENTI OPERATIVI
L’elenco degli interventi operativi a cui i volontari della Sezione di Belluno hanno partecipato non vuole essere né preciso né esaustivo, innumerevoli sono anche gli interventi effettuati dalle squadre dei Gruppi; si vuol fornire però un vasto orizzonte dell’impegno profuso dai volontari della Sezione Alpini.
La documentazione è stata reperita nell’archivio della Sezione e a volte di privati che mantengono l’anonimato; lo stesso dicasi per le fotografie che risultano sempre senza autore e spesso non datate, perciò sono gradite eventuali precisazioni che chiunque potrà inviare.
1986 – Intervento per incendio al passo S. Boldo
- Richiesto dal Corpo Forestale dello Stato – Servizi Forestali regionali (Squadre di Mel e Trichiana)
1990 – Intervento per incendio in Alpago
- Richiesto dal Corpo Forestale dello Stato – Servizi Forestali regionali (Squadre di Mel, Trichiana e Limana)
20 aprile 1992 – Comune di Chies d’Alpago
– Assistenza per la pubblica incolumità sulla frana del torrente Tessina.
1994 – Intervento in Piemonte – Asti e Canelli
- Partecipanti n. 70 volontari.
Il susseguirsi di giorni particolarmente piovosi avevano preoccupato anche i responsabili di Protezione Civile della Sede Nazionale che, ancor prima di ricevere disposizioni dal Dipartimento della Protezione Civile di Roma, avevano pre allertato tutte le sezioni per verificare le possibilità di impiego in caso di calamità. Così, non appena è stata diramata la seguente precettazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “STANTE GRAVE SITUAZIONE EMERGENZA ALLUVIONE PIEMONTE AUTORIZZASI ASSOCIAZIONI IN INDIRIZZO AT INTERVENIRE CON UOMINI, ELICOTTERI ET MEZZI (CUCINE CAMPO, AUTOBOTTI, TENDE ET QUANTO ALTRO INDICATO PER VIA TELEFONICA) PREVIO COLLEGAMENTO CON PREFETTURE CUNEO, ASTI, VERCELLI, TORINO, ALESSANDRIA. … PREFETTO EMILIO DEL MESE CAPO DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE”; già lunedì 13 novembre erano pronte a partire le prime squadre da Limana e da Agordo a cui seguirono quelle da Ponte nelle Alpi, da Trichina, Mel, Cavarzano e Falcade per un totale di 70 volontari che rimasero operativi fino al 26 novembre, con cinque automezzi ed un pulman carichi di materiali, attrezzature ed equipaggiamento con autosufficienza per tre giorni.
L’intervento proseguì anche nel mese di maggio 1995 per la pulizia degli alvei dei fiumi Bembo e Tanaro e altri torrenti nel bacino padano a cui parteciparono cinque volontari.
Volontari I° turno - Canelli
Volontari II° turno - Asti – Canelli
19 giugno 1996 – Intervento in Versilia – Toscana
- Partecipanti n. 60 volontari.
- L’entità dell’intervento lo ricaviamo dalla relazione di Antonio Sarti, responsabile della Protezione Civile Nazionale:
“Egregio proff. Barberi, La informo che il 20 luglio u.s. abbiamo terminato le nostre attività a fronte dell’operazione Alveo Sicuro, E’ stato un lavoro impegnativo, che ha spesso richiesto notevoli capacità alpinistiche. … Dati numerici riassuntivi dell’intervento in Versilia e Garfagnana da parte dell’A.N.A.: INTERVENTI DI IMMEDIATO SOCCORSO nell’emergenza da mercoledì 19 giugno a domenica 23 giugno… totale giornate lavorative 1.114. INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DEI TORRENTI, “Operazione Alveo Sicuro”, rimozione del fango dal quartiere S. Bartolomeo di Pietrasanta e proseguimento dei lavori in Garfagnana, per il periodo 28 giugno al 20 luglio… totale giornate lavorative 3.697…”.
1997 – Intervento terremoto Umbria e Marche
- Partecipanti n. 100 volontari.
- Non erano state ancora concluse le considerazioni e le risultanze delle esercitazioni appena eseguite, che alle ore 10,00 del 28 settembre 1997 gli alpini sono stati allertati per il terremoto in Umbria e Marche. Con frenetica attività, il responsabile operativo Orazio D’Incà, riusciva a organizzare l’autocolonna (formata da n. 11 automezzi e n. 40 volontari) che alle ore 9,00 di lunedì partiva dalla piazza di Trichina con destinazione Foligno, previo collegamento con l’autocolonna del Triveneto in partenza da Vicenza.
Ponte S.Lucia – Scopoli – Casale – Leggiana – Case nove – Cifo – Serrone – Rasiglia – queste le borgate in comune di Foligno, a due passi da Col Fiorito, l’epicentro del terremoto, che sono state “adottate” dagli alpini della Sezione di Belluno. Innumerevoli gli interventi singoli nell’emergenza: soccorso ai bisogni più imprevedibili alla popolazione - la distribuzione di pasti caldi, la sistemazione dei campi delle tende e roulotte, la predisposizione di impianti e servizi vari, la vigilanza notturna alle borgate per la salvaguardia di sciacallaggio alle abitazioni abbandonate o alle opere d’arte nelle chiese, ma soprattutto portare il senso della sicurezza nel momento di scoramento e di sconforto che prende nell’abbandono delle case.
E poi gli altri interventi di supporto per favorire il clima di unione tra le famiglie:
- a Nocera Umbra per la fornitura di due moduli abitativi;
- a Case Nove per la fornitura di un modulo abitativo e la farmacia;
- a Cammoro per la fornitura di un prefabbricato da adibire a centro sociale - palestra;
- a Rasiglia per la fornitura di un prefabbricato da adibire a centro sociale – chiesa.
Il campo delle roulotte a Case Nove - Foligno
Un gruppo di volontari a Scopoli - Foligno
Al centro don Giuseppe Scandurra, parroco di Case Nove - Foligno
Il prefabbricato adibito a chiesa a Rasiglia (Foligno)
1998 – Intervento per sorveglianza strada provinciale a Zoppè di Cadore
1998 - Intervento per incendio boschivo Cencenighe
- Partecipanti n. 11 volontari.
1998 - Intervento per incendio boschivo Longarone
- Partecipanti n. 10 volontari.
1998 – Intervento alluvionale a Sarno in Campania
- partecipanti n. 14 volontari.
1998 – Intervento vigilanza lungo il Piave – Ponte nelle Alpi
- Partecipanti n. 15 volontari.
1998 – Intervento per bonifica materiale inquinante sul Piave, Longarone – Soverzene
- Partecipanti n. 21 volontari.
1998 – Riordino parco pubblico – Padova
- Partecipanti n. 4 volontari.
1998 – Riordino parco villa Zuppani – Provincia Belluno
- Partecipanti n. 60 volontari.
- L’intervento richiesto dall’Amministrazione Provinciale di Belluno prevedeva la pulizia esterna di una villa veneta della cinque-seicento: Villa Zuppani in comune di Sedico.
Del lavoro eseguito dai volontari alpini in una mattina, meglio delle parole, lo dicono le immagini.
Prima della cura Dopo la cura
Ingresso Prima
| Ingresso Dopo
|
Fronte Sud Prima | Fronte Sud Dopo |
Fronte Nord Prima | Fronte Nord Dopo |
1998 – Intervento per ricerca persone in montagna a Tambre
- Partecipanti n. 8 volontari.
1999 – Intervento per assistenza a popolazione del Kossovo – Albania
- Partecipanti n. 66 volontari.
- Il 1° aprile 1999, 126 Alpini sono partiti alla volta di Kukes, al confine con il passo Morini tra l’Albania e il Kossovo, per allestire un accampamento che servisse da filtro per dare assistenza immediata e le prime cure ai profughi che sfuggivano al genocidio Kossovaro. Dieci giorni dopo, sempre a Kukes 226 Alpini approntarono un secondo campo con gli stessi obbiettivi mentre altri venivano aperti all’interno dell’Albania e gestiti poi dalle altre associazioni di volontariato.
A Valona, anche se i rischi erano molti, venne deciso di allestire un campo profughi permanente, con l’installazione di tutti i servizi, dalla cucina ai servizi igienici, sanitari, alla scuola, ecc.: una vera e propria città all’aperto.
L’intervento, partito per iniziativa del Governo Italiano, venne poi gestito dalle Regioni e diventò il simbolo di tutta l’operazione “Arcobaleno” in terra albanese.
Il distintivo della Regione
La Sezione Alpini di Belluno ha partecipato con circa 60 volontari suddivisi in quattro turni dal 1° aprile al 10 luglio 1999.
Titoli del Gazzettino:
Tendopoli Kukes 2
Brevi impressioni di Fabio Bortoluzzi (Kukes 2)
Verso le 21,00 è successa una cosa che ci ha portato nella realtà di quel territorio, la guerra; si sono sentiti tre spari di cannone, provenienti dalla linea di confine con il Kossovo, in quel momento ci siamo preoccupati anche perché nella città di Melina, da dove passavano i Kossovari, provenivano i colpi di Kalascnicof, che hanno proseguito per tutta la notte ed anche le successive.
Un po’ più tardi c’è giunta voce che dal confine stava arrivando una colonna di profughi, circa 2000, il nostro servizio sanitario ha installato una tenda per i primi soccorsi, ed il personale non di servizio è stato chiamato per organizzare al meglio il campo.
La colonna è stata seguita dal confine fino a noi e sono arrivati circa 1500 profughi; sistemati temporaneamente dentro le tende, sono state visitate le persone più gravi: un bambino di circa 8 mesi purtroppo è arrivato morto e una bambina di 4 mesi in ipotermia, è stata salvata da una nostra infermiera che, dopo averla spogliata e lavata, l’ha avvolta con della carta termica, quella di un uovo di Pasqua, l’ha massaggiata lentamente e posta a contatto con il proprio corpo, la bimba ha reagito alle cure amorevoli ed ha iniziato a riprendere colorito, la bambina è stata salvata.
La gestione dei profughi, (da parte nostra) non era prevista quindi, abbiamo dovuto dividerci in due gruppi, oltre ai responsabili del campo, un gruppo ha seguito le esigenze dei profughi e l’altro ha proseguito con la costruzione del campo, ovviamente in forza molto ridotta; questo gruppo la sera era ugualmente a disposizione per assistere gli ospiti.
In tre giorni di effettivo lavoro, nonostante gli imprevisti, abbiamo preparato un campo di accoglienza comunque decente circa 490 (da 6 posti normali cadauna) tende disposte come da moduli prestabiliti.
Tendopoli Kukes 2
Le foto meglio che le parole possono dare la dimensione degli accampamenti costruiti e dell'intervento effettuato nel Kossovo.
Panoramica della tendopoli Kukes 1 | Panoramica della tendopoli Kukes 2 |
Panoramica della tendopoli di Valona
1999 – Intervento per calamità naturale in Dordogna - Sud della Francia
- Partecipanti n. … volontari.
- Il nord-est di Bordeaux fu sconvolto da un nubifragio che distrusse parecchi boschi e le piante abbattute avevano compromesso numerose infrastrutture pubbliche e i servizi pubblici francesi avevano difficoltà a ripristinare la normalità.
Dal 18 al 27 gennaio 2000, gli alpini sono stati espressamente chiamati dal Governo Italiano ad intervenire a Bergerach per la rimozione di piante che ostruivano le strade di accesso ai paesi rimasti isolati a seguito delle alluvioni e per la riapertura delle piste forestali, particolarmente importanti in quella zona ad alto rischio di incendi. Il nostro intervento in quel paese, pur dotato di numerose associazioni di volontariato, è stato particolarmente apprezzato per la professionalità dimostrata dai nostri volontari.
2000 – Intervento per alluvione in Piemonte - Aosta
- Partecipanti n. 106 Volontari.
- Ancor prima di chiudere i padiglioni della Fiera “Presidium” a Longarone, nel pomeriggio della domenica, arrivò la chiamata per un intervento immediato alla volta di Ivrea, gravemente colpita dall’alluvione provocata da giorni di pioggia incessante. Subito si è messa in moto la macchina operativa e un gruppo di volontari con automezzo e natante è partito in serata per le zone d’intervento dove rimase per una settimana. L’emergenza di Ivrea era però solo l’inizio di un disastro molto più esteso che ha interessato praticamente tutto il Nord Ovest. Infatti il 29 ottobre i volontari sono stati chiamati ad intervenire nella Regione Valle d’Aosta.
L’intera missione, per la pulizia delle abitazioni invase dal fango, la bonifica di terreni e il taglio ed asportazione del legname travolto nei corsi d’acqua in piena, ha visto la partecipazione di 37 Sezioni dell’ANA con 1.045 volontari e per un totale di 12.448 giornate lavorative.
2000 – Intervento per alluvione in Agordino, Alpago e Zoldano
- Partecipanti n. … Volontari.
2001 - Intervento per il completamento dei lavori in Valle d’Aosta
- Partecipanti n. 36 Volontari
2002 – Intervento per terremoto in Molise
- Partecipanti n. 24 volontari.
- Il 31 ottobre 2002 alle ore 11,30 un terremoto ha distrutto paesi interi causando vittime anche in tenera età (scuola di ……).
Immediatamente l’allarme è stato esteso anche alla nostra struttura nazionale, che attivata, dopo solo due ore era pronta a partire con volontari, attrezzature e mezzi. L’ordine di partenza a Belluno è arrivato alle ore 24 e le nostre squadre, composte da 14 volontari autosufficienti sono partite alla volta del Molise. Inseriti nella colonna della Regione Veneto, i nostri uomini si sono dimostrati ancora una volta indispensabili per l’intervento richiesto; la parte logistica, portata dalle nostre squadre, garantiva l’intera operatività per tutto il primo turno del contingente Veneto.
Demolizione fabbricato pericolante.
2002 – Intervento per vigilanza sponde fiumi e zone a rischio in provincia di Belluno
- Partecipanti n. 47 volontari.
2 – 16 agosto 2003 - Intervento per spegnimento incendio boschivo a Caralte di Perarolo
- Partecipanti n. 105 volontari A.I.B. e n. 13 volontari squadra sanitaria.
Intervento squadra A.I.B.
- L’intervento ha impegnato i volontari per quindici giorni, dal 2 al 16 agosto e per ben 1.180 ore di servizio con l’impiego di nove automezzi altre ad attrezzatura varia. Particolare rilievo ha avuto altresì la messa in sicurezza, con l’ausilio di una unità dotata di gommone, del lago di S.Croce per consentire l’approvigionamento dei mezzi aerei impiegati nell’opera di spegnimento dell’incendio. Nonché la presenza della squadra sanitaria, pronta per qualsiasi emergenza a supporto degli altri volontari.
18 – 25 agosto 2003 - Intervento per spegnimento incendio boschivo in Liguria
- Partecipanti n. 3 volontari.
- I volontari si sono recati in provincia di Savona, precisamente a Calice Ligure dove hanno effettuato un intervento di prevenzione incendi, nel quadro del protocollo d’intesa stipulato fra le Regioni del Veneto e della Liguria .
2003 – Recupero e stoccaggio dei moduli abitativi in Regione Umbria già installati a seguito del terremoto del 1997.
2003 – Raccolta dei materiali per le popolazioni dell’Iran colpite dal terremoto e gestione del magazzino di stoccaggio a Limana.
2004 - Intervento per spegnimento incendio boschivo in Liguria
- Partecipanti n. ? volontari.
2004 – Emergenza Sud – Est asiatico
- Partecipanti n. volontari.
- L’A.N.A. nazionale è stata attivata e, per far fronte al disastro siamo stati messi in pre-allarme con la richiesta di segnalare eventuali volontari pronti a partire. In poche ore 70 volontari hanno dato la loro disponibilità per un eventuale impiego.
2005 – Intervento per le esequie del Papa Giovanni Paolo II°
- Partecipanti n. 65 volontari.
Da “IN MARCIA” giugno 2005
I VOLONTARI DELL’ANA, ESEMPIO DI ABNEGAZIONE
E’ durata a lungo l’eco positiva della bella prova fornita dalla Protezione civile in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II.
Il responsabile del 4° raggruppamento della protezione civile Ana Francesco Beolchini ha inviato alla presidenza della sezione bellunese un messaggio di ringraziamento per il prezioso lavoro svolto a Castel Nuovo di Porto, a Tor Vergata ed in Piazza S.Pietro ove i volontari bellunesi hanno partecipato al montaggio di oltre 1300 tende, alla gestione 24 ore su 24 di un’enorme cucina da campo ed al servizio in città. “Ivostri alpini hanno atteso pazientemente – dice il messaggio – spesso senza mangiare o con razioni non adeguate all’impegno, che i mezzi predisposti al cambio, ritardati da incidenti o dal traffico romano, li prelevassero: molti sono stati indirizzati alle stazioni della metropolitana per proseguire con i treni, senza poi trovare i mezzi pianificati per il servizio navetta e costretti spesso a raggiungere le tendopoli a piedi. Hanno accettato tutto con rassegnazione alpina e pur lamentandosi (diritto al giusto mugugno) hanno fornito la loro collaborazione e sono stati additati ad esempio, dal personale del Dipartimento, a tutti i volontari delle altre associazioni presenti anche per come hanno lasciato gli spazi destinati al dormitorio”.
Il coordinatore della protezione civile della sezione di Belluno Ivo Gasperin ha aggiunto: “Sono tutti degni di grande plauso, anche coloro i quali, allertati e dichiaratisi pronti a partire, non sono più stati impiegati per ragioni organizzative generali. La loro disponibilità va altrettanto pubblicamente riconosciuta”.