Sono passati ormai quattordici anni da quando iniziò la bella e impegnativa avventura dei raduni periodici di coloro i quali prestarono il servizio militare nei reparti della Brigata Alpina “Cadore”.
L’avventura continua con lo stesso spirito di chi ne ebbe la felice intuizione e la “inventò”, in primis il compianto Mario Dell’Eva che nel frattempo, con altri cari nostri amici, è “andato avanti”.
La nostra Sezione mantiene fermo l’impegno a continuare sulla strada ormai positivamente tracciata dai precedenti tre raduni il cui bilancio è sempre stato soddisfacente e gratificante a fronte di uno sforzo organizzativo alquanto complesso e gravoso.
Il quarto raduno, nel rispetto della cadenza quinquennale, si sarebbe dovuto tenere nel 2014, ma si è ritenuto di anticiparne l’effettuazione in considerazione di tre importanti anniversari che stanno caratterizzando lo svolgersi del presente anno:
– prima di tutto sta il fatto che nel 2013 ricorrono i 60 anni dalla costituzione della Brigata Cadore che vide la luce il 1° luglio 1953;
– sempre quest’anno ricordiamo con molteplici eventi il 70° anniversario della tragica ritirata di Russia che, solo per rimanere nella nostra famiglia alpina, causò migliaia di lutti nelle file delle Divisioni “Julia”, “Tridentina” e “Cuneense”;
– infine il prossimo 9 ottobre sarà ricordato il mezzo secolo da quando avvenne il disastro del Vajont nel quale perirono tante penne nere, mentre altre parteciparono all’opera di soccorso sia tra i volontari che inquadrate nel 4° Corpo d’armata alpino, specificatamente proprio nella “Cadore”.
Nelle pagine interne di questo supplemento a “In marcia” - anche il nostro trimestrale celebra nel 2013 un anniversario, il decimo della fondazione - il lettore troverà tutte le notizie utili per partecipare al raduno di settembre nella speranza che ciò avvenga in forma massiccia ed entusiasta.
Ancora una volta saremo tutti impegnati affinché l’evento radunistico possa essere un momento di festa, di amicizia e solidarietàper noi e di condivisione di tali sentimenti da parte della città che ci ospiterà.
E sarà anche un modo per ribadire ulteriormente che la “Cadore” non è morta in quel freddo gennaio del 1997, ma vive ancora nei nostri cuori e rimane un punto fermo nella storia di queste vallate che per 44 anni accolsero i suoi reparti nelle diverse caserme dislocate sul territorio.
Grazie di cuore a chi ha collaborato per la migliore riuscita della manifestazione ed un caloroso augurio di “Buon Raduno” ed un amichevole abbraccio a tutti coloro i quali arriveranno a Belluno in quelle giornate.
Angelo Dal Borgo