Il Presidente della Regione

Le parole non bastano da sole per spiegare l’importanza dell’essere alpino, questo simbolo di onestà, di coraggio, di abnegazione e di altruismo. Sono, quindi, propizie, per rinvigorire la memoria, le diverse manifestazioni che  quest’anno vedono protagonista il Veneto. Ritrovarsi a sfilare a Belluno, durante il 5° Raduno della Brigata Alpina “Cadore”, significa appunto rinnovellare quel legame che gli alpini hanno con la montagna veneta, un legame forte, ma anche di riverenza e di rispetto. L’uomo “alpino” è, infatti, umile di fronte alla grandiosità della natura e riconosce i suoi limiti. Pensa senza fronzoli e agisce con determinazione per il bene del prossimo. Assieme agli altri sodali condivide valori e ideali che sono intrinsechi al suo stesso dna, come l’amicizia, il sacrificio, la disciplina, l’ordine e la risolutezza nell’agire per aiutare le persone e i territori in difficoltà. Le penne nere – come ricordo spesso – se non ci fossero bisognerebbe inventarle, perché sono molto più di un corpo militare. Sono la testimonianza della storia e delle nostre tradizioni identitarie, affratellate da un comune sentire che va oltre le barriere culturali, rendendole una grande famiglia unita per la vita.
Non finirò mai di ringraziarli a sufficienza per il loro costante prodigarsi in atti di straordinaria solidarietà. In occasione, dunque, del 5° Raduno e del 20° anniversario dello scioglimento della Brigata Alpina “Cadore”, il Veneto tutto saluta questi fratelli e amici e, a braccia aperte, dà loro il benvenuto. Rivolgo, infine, il mio personale saluto a tutti i partecipanti, certo che saranno accolti dall’immancabile ospitalità dei veneti e da una terra vocata all’alpinità, le cui meravigliose Dolomiti, patrimonio dell’Umanità, risuoneranno a festa con i cori alpini.

Luca Zaia

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