Domenica 27 luglio. Anche quest’anno si è svolta la manifestazione alpina sui monti dell’Alpago organizzata dal Gruppo A.N.A. Tambre per ricordare il 47° anniversario della collocazione e benedizione della Madonnina delle Penne Nere protettrice del sodalizio.
Il sabato pomeriggio gli alpini tambresi sono saliti in “Val De Piera” per allestire il campo base: il tempo non è stato clemente, pioveva ad intervalli e tra una pausa e l’altra il campo è stato allestito.
La notte trascorsa quassù, all’interno della “Baracca degli Alpini” era di una atmosfera irreale: fuori continuava a diluviare, eravamo rimasti per la notte poco più di una decina, pensando agli anni passati dove le tende occupavano ogni spazio disponibile, i fuochi illuminavano la valle dando un'atmosfera di serenità e i canti alpini si udivano fino a tarda notte.
E così i pochi “irriducibili” rimasti cercavamo di passare la nottata allegramente, tra un canto, una fetta di salame e un buon bicchiere, ma la preoccupazione per il giorno seguente aveva il sopravento e il pensiero che se continuava con questo diluvio pochi avrebbero intrapreso il cammino per salire e difficoltosa e pericolosa sarebbe poi stata la salita alla Madonnina per la santa messa.
Verso le prime luce dell’alba la pioggia non scendeva più, un forte vento attraversava la valle le nuvole si diradavano; una speranza per il cambiamento del tempo era in tutti noi e cosi fu: verso le otto del mattino la giornata non era delle migliori, ma il vento cessò ed un tiepido sole filtrava tra gli alti abeti della foresta; alpini e valligiani cominciavano a giungere, il campo si animava ed il profumo del caffè si sentiva nell’aria.
Si sperava che il tempo rimanesse cosi almeno fino al primo pomeriggio, e cosi fu, anzi man mano che passavano le ore il sole splendeva sempre di più, la giornata era tiepida e si stava bene; non c'è stato un grandissimo afflusso come gli anni scorsi, ma pensando alle giornate di questa strana estate piovosa non ci si può lamentare.
Chissà, se la Madonnina e i nostri Veci lassù nel “Paradiso del Cantore” abbiano pensato a noi e ci abbiano donato questa tregua col maltempo? Sarà, ma noi ci crediamo, la fede degli alpini è immensa.
Fotogallery e testo della festa di Luigi Rinaldo.