Alfieri Baessato è andato avanti
Anche Alfieri Baessato è andato avanti. Classe 1915, Cavaliere Ufficiale al merito della Repubblica italiana, Alfieri era uno degli ultimi reduci di Russia. Signore distinto e sempre affabile, era militare di carriera, congedatosi con il grado di maresciallo maggiore aiutante. Durante gli eventi bellici faceva parte del 9. Reggimento Alpini della divisione Julia che in Russia era schierata sul fronte Ivanovka – Novo Kalitwa. Prigioniero, dal 19 gennaio all’aprile del 1943 visse, con migliaia di altri alpini e militari italiani, le marce del “Davai” (“avanti” in russo”), marce forzate verso l’interno del paese che costarono la vita a migliaia di soldati. «Con 35 gradi sotto zero e senza cibo da 48 ore, fummo incolonnati verso Novo Kalitva e camminavamo su neve e ghiaccio in mezzo a cadaveri e cappelli alpini – raccontò qualche anno fa nella pubblicazione per il 40. di fondazione del gruppo Ana Cavarzano – Oltrardo -. Un giorno riuscii a vendere a un ragazzo russo il mio portamonete in cambio di due pezzetti di pane secco che divorai subito. Dividevamo anche le briciole. Eravamo sfiniti. Eravamo fantasmi vaganti».
Baessato da sempre era socio del gruppo Cavarzano Oltrardo. «Una persona squisita – lo ricorda il capogruppo Giuseppe Piazza -. Alfieri era sempre presente e dimostrava un attaccamento come pochi alle penne nere».
Il funerale di Baessato, che lascia la moglie Fides e il figlio Fabio, si svolgerà nella mattinata del 10 dicembre 2011, nella chiesa parrocchiale di Cavarzano