Nel 67° anniversario della battaglia di Nikolajewka molte sezioni ana hanno celebrato la ricorrenza in varie città Italiane. Sabato 23 gennaio a Brescia e domenica 24 al Tempio di Cargnacco dove riposano 9000 salme dei nostri soldati si sono svolte le due principali celebrazioni con la presenza del labaro nazionale ana scortato dal presidente Perona ,i vicepresidenti e molti membri del CDN.
A Brescia un ricco programma di manifestazioni , cominciando con l'incontro dei reduci in due scuole medie di Brescia alla "Giovanni Pascoli " e alla "Divisione Tridentina" dove in quest'ultima sono intervenuti i reduci Darda, Vicentini e Viviani che nell'incontro con i giovani alunni hanno raccontato le loro storie in terra russa.
Interessante la storia di Viviani in risposta ad una domanda di un giovane sul suo strano cappello cosacco con penna: il reduce ha raccontato che un giorno all'inizio della campagna di Russia entrando in una "isba" per riscaldarsi trovò due bambini che giocavano scalzi. Fece arrivare dai suoi genitori dall' Italia due paia di scarpine e la donna russa di nome Elena come cambio e ringraziamento gli donò quello strano cappello; sfinito e ferito durante la ritirata, cadde al margine della strada e ormai per lui era la fine, ma quello strano cappello che lui indossava lo notarono dei soldati del suo reparto e riconoscendolo lo caricarono su una slitta e cosi ritornò da quell' inferno della steppa russa.
Nel pomeriggio alla scuola "Nikolajewka" di Monpiano si è svolta la cerimonia commemorativa con gli onori al gonfalone della città di Brescia e della Provincia; gli onori al labaro dell' Ana scortato dal vicepresidente C.Lavizzari e dal Gen. Div. A. Primiceri comandante le truppe alpine; alzabandiera e deposizione dei fiori alla lapide.
Presenti alla cerimonia molte autorità civili e militari; presenti il Gen. G.Rossi comandante della "julia", il Gen. C.Berto comandante della Taurinense e il Gen. C.De Milato comandante regione militare Lombardia; un picchetto in armi della Tridentina e per la federazione sovietica l'addetto militare all'ambasciata Russa di Roma il generale Sergej Semenov e il Ten. Col. di Marina Viacheslav Zolotarev; decine di vessilli sezionali e gagliardetti di gruppo.
Il discorso ufficiale di commemorazione è stato tenuto dal reduce Carlo Vicentini che ha ricordato le varie battaglie dell' armata alpina nella steppa russa e si è soffermato sui prigionieri italiani( fra i quali c'era anche lui) che si arresero non per vigliaccheria o per salvarsi la vita ma perché rimasero senza munizioni e non furono poche decine (ma 70.000 uomini). Nei lager stalinisti gli alpini italiani non ottennero di certo dei privilegi e solo 10.000 tornarono in Patria.
Nel tardo pomeriggio la manifestazione è proseguita al Palazzo della Loggia con la consegna da parte del sindaco del "Grosso d'oro": massima onorificenza della città al presidente della sez. ana di Brescia D.Forlani; la manifestazione è poi proseguita in Piazza della Loggia, con gli onori ai caduti alla lapide, sotto il portico e in Duomo in piazza Paolo VI per la Santa Messa di suffragio a tutti i caduti.
FotogalleryRinaldo Luigi (gigistrop)