Belluno, 31.10.2018. Oltre mille volontari della Protezione Civile Ana per l'emergenza maltempo
La prima alba senza pioggia, questa mattina, mostra in tutta la sua drammaticità la situazione causata dal maltempo dei giorni scorsi in Veneto, in modo particolare nell’Agordino. Le acque dei fiumi e dei torrenti, ancora limacciose, si sono parzialmente abbassate e, ritirandosi, hanno mostrato le ferite provocate dall’impeto della corrente al territorio e la quantità di detriti, alberi di alto fusto ed arbusti, sradicati e trascinati a valle.
Diverse frazioni sono ancora irraggiungibili a causa degli smottamenti e degli alberi caduti, in quanto i danni, forse ancor più che dalla pioggia, sono stati causati dal fortissimo vento che ha sferzato ininterrottamente. Sono ancora tanti gli abitanti isolati e senza elettricità, acqua potabile e rifornimenti alimentari. Difficili anche le comunicazioni, essendo saltate le linee telefoniche e cellulari, impensabile la connessione alla rete dati e a internet.
In questo scenario drammatico la Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini sta dando in queste ore il suo contributo, schierando sul territorio dell’Agordino e di Feltre quasi mille volontari: 919 provenienti dal 3° Raggruppamento, una quarantina dalla Lombardia e, dunque, dal 2° Raggruppamento che ha messo, inoltre, sul campo una consistente aliquota di ANA RER, dall’Emilia Romagna.
Una serie di interventi, quelli che stanno coinvolgendo i volontari della Protezione Civile degli Alpini in relazione all’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia negli scorsi giorni, non limitata al Veneto, in quanto squadre della PC ANA stanno operando anche in Friuli, in Liguria e in diverse altre località colpite.
Stefano Meroni (dal sito www.ana.it)