Pellegrinaggio Repubblica Ceca - Milovice 2017. Anche quest’anno gli alpini della sezione di Belluno guidati dal Presidente Sezionale Angelo Dal Borgo e dal vice Lino De Pra hanno affrontato la lunga trasferta a Milovice nella Boemia centrale, un pellegrinaggio per onorare e non dimenticare i caduti italiani della “Grande Guerra”sepolti lontano dalla loro patria.
Nel 1917 alla disfatta di Caporetto i nostri fanti furono deportati nel campo di prigionia di Milovice a nord di Praga in quel campo ne transitarono oltre quindicimila, venne allestito un cimitero dove ne furono sepolti 5276 che non ritornarono in patria, a questi ne vanno aggiunti altri 182 esumati nel maggio del 1927 dal cimitero di Broumor e seppelliti in questo luogo in fosse comuni, oltre agli italiani sono sepolti qui 527 russi, 60 serbi e 323 militari austroungarici. A Milovice cittadina della Boemia centrale si consumò un dramma disumano e crudele, la grande maggioranza mori di fame e malattie, il sovraffollamento e la scarsa igienicità ne fu la causa maggiore di epidemie che furono fatali, e oltretutto la Croce Rossa e le famiglie dei prigionieri trovarono grandi difficoltà per gli invii di pacchi con alimenti e vestiario. Per tutto il periodo della “Guerra Fredda” all’occidente, al termine della 2° guerra mondiale questa zona era interdetta alla popolazione cecoslovacca essendo divenuta una grandissima base militare delle truppe sovietiche, solo dopo la partenza dei russi nel 1990, e l’abbandono della base tutta la zona venne riaperta e bonificata, e al cimitero ricominciarono le visite, della popolazione e dei pellegrini giunti da altri paesi. Per il gran numero di nostri connazionali venne subito riconosciuto come il cimitero degli italiani e grazie all’intervento e interessamento della nostra ambasciata e del Commissariato Generale Onor Caduti fu sistemato e restituito alla dignità che merita. Cosi cominciarono anche i pellegrinaggi degli alpini delle Sezioni A.N.A. di Conegliano e di Belluno che da oltre diciotto anni nel mese di novembre organizzano la lunga trasferta in terra Ceca e da alcuni anni si aggregano agli alpini veneti alcuni famigliari che hanno i loro congiunti sepolti in questo luogo. Purtroppo gli anni passano e non voglio togliere nulla agli organizzatori ( Lino Chies e Angelo Dal Borgo che sono eccezionali) se non si trovano dei giovani che daranno il cambio nell’organizzare questo pellegrinaggio e se non verranno coinvolte altre Sezioni e Associazioni Combattentistiche in queste trasferte in terra Ceca, per i nostri caduti lontano dalla loro terra e patria e anche dimenticati dalla maggioranza della popolazione italiana andrà tutto nel dimenticatoio, è forse questo che vogliamo per chi ha sacrificato la vita per il loro paese?
Ricordando questo pellegrinaggio 2017 da poco terminato, questa trasferta in Repubblica Ceca, ha portato delle forti emozioni, entrare in quel campo di croci bianche, in una giornata fredda e nebbiosa di metà novembre, assistendo ad una cerimonia semplice con la posa delle corone dei fiori alla base della "stele", gli onori militari da parte di un picchetto dell' esercito della Repubblica Ceca, le note del Piave e degli inni nazionali della fanfara Ceca e cantati anche dal Coro Minimo Bellunese, la lettura della “Preghiera del soldato” da parte dell’addetto militare italiano dell’ambasciata, alla presenza di autorità militari, civili e religiose Ceche, il corpo diplomatico italiano a Praga guidato dal' ambasciatore S.E. Dott. Amati e gli alpini giunti dall' Italia con i vessilli di Belluno, Conegliano e Valdobbiadene, i gagliardetti dei gruppi alpini , i gonfaloni della città di Conegliano e Canale d’Agordo con i loro Sindaci Fabio Chies e Rinaldo De Rocco e parecchi cittadini di Milovice, molte lacrime si sono viste sui volti dei presenti, e sono certo che questi caduti sepolti qui ci avranno visto e saranno felici pensando che non sono del tutto dimenticati.
Terminata questa cerimonia, abbiamo assistito alla Santa Messa nella chiesa parrocchiale , il congedo e i saluti alle autorità, poi siamo proseguiti per la vicina cittadina di Lysà nad Labem dove abbiamo posto una corona di fiori e onorato i caduti presso il monumento eretto dai cittadini cecoslovacchi in ricordo dei caduti italiani russi e francesi morti lontano dalla loro patria come ricorda la scritta cubitale sul monumento. Nel tardo pomeriggio Il rientro a Praga, una visita alla città, e l’indomani il lungo viaggio di ritorno. Tre giorni intensi, e sperando, anzi promettendo ai nostri caduti che ritorneremo per portare un fiore e una preghiera sulle loro tombe e non dimenticheremo il loro martirio e il sangue versato per l’amata patria. Luigi Rinaldo
Viaggio e ricevimento all'ambasciata italiana a Praga e visita alla cittàOnori ai caduti a Milovice e Lisà Nand LabemInno nazionale Ceco - Video Apertura cerimonie - VideoInni nazionali - Video Cerimonia sala consiliare - Video1 Video2Ambasciata Italiana Praga