Non solo montagna nell’orizzonte delle penne nere bellunesi. Da agosto, infatti, il gruppo sommozzatori della Protezione civile dell’Associazione nazionale Alpini di Belluno ha iniziato un rapporto di collaborazione con l’Università di Trieste per una serie di operazioni di supporto logistico e di interventi di manutenzione subacquea nelle acque di Grado, Lignano e Porto Buso.
Il primo degli interventi previsti si è svolto il 18 agosto a Grado e ha visto protagoniste quattro penne nere del gruppo sommozzatori: Luigi Dal Molin (coordinatore), Nicola De Paris, Franco Sommacal e Renzo Da Ros.
«Il nostro impegno si inserisce nell’ambito della collaborazione cui hanno dato vita ufficialmente nelle settimane scorse la sede nazionale dell’Ana e l’Università di Trieste, in accordo con l'Autorità di bacino della Regione Friuli Venezia Giulia – spiega Dal Molin – Si tratta di una sinergia che, per quanto riguarda l’Ana, vedrà impegnate per i prossimi dodici mesi le squadre specialistiche “"Sommozzatori Ana- Protezione Civile Terzo Raggruppamento” delle province di Belluno e Treviso.
L’Università di Trieste ha attivato uno studio finalizzato alla misurazione continua della portata liquida e del transito sedentario in entrata ed uscita dalle bocche di porto di Grado, Lignano e Porto Buso (foce dell’Isonzo ndr), misurazione che viene effettuata tramite strumentazioni elettroniche posizionate nel fondale marino a profondità variabili.
Le diverse squadre subacquee, supportate dalle imbarcazioni delle autorità di bacino, impiegheranno anche propri mezzi natanti, metal detector subacquei e tecnologie di comunicazione all'avanguardia mediante l'utilizzo di "maschere gran facciali", che permetteranno una continua comunicazione tra gli operatori sul fondo ed i tecnici in superficie». Ilario Tancon